martedì 22 maggio 2012

baklava alle mandorle e pistacchi


Quando ho assaggiato la baklava per la prima volta era il lontano 2000, eravamo ad Istambul e l'atmosfera era magica, non penso ci siano al mondo città altrettanto affascinanti come Istambul.
Il pomeriggio stanchi morti facevamo sempre una pausa nelle caratteristiche pasticcerie, la città ne è piena e con il tè ti portavano tutti mini porzioni di dolci, così ti davano la possibilità di assaggiarli tutti, ma la mia preferita era la baklava.


Ovviamente nel 2000 non avevo il blog, e la cucina era un luogo dove si prelevava il cibo, punto!
Non ho mai pensato di cercare la ricetta, fino a quando l'anno scorso andai ad un corso di cucina da quaderniefornelli. Tra l'altro poi ho scoperto che la baklava non è un dolce esclusivamente turco, ma tipico in generale di tutti i paesi del mediterraneo. In realtà non pensavo che la ricetta fosse così semplice da eseguire!

ingredienti:

500 gr di pasta fillo
150 mandorle
150 pistacchi
100 gr di zucchero
1 cucchiaino di cannella in polvere
burro q.b.

per lo sciroppo:
200 ml di miele
2 cucchiai di fiori d'arancio
2 cucchiai di acqua

Preparate 10 sfoglie di pasta fillo della misura della teglia che userete (rettangolare 20 x 30).
Disporre un foglio di pasta nella teglia ben imburrata e spennellarla con burro fuso.
Disporre un secondo foglio di pasta sopra al primo ed imburrare ancora.
Ripetere fino a che non si abbiamo 5 strati di fogli di pasta fillo imburrati.
Tritare le mandorle e i pistacchi con lo zucchero e la cannella. Distribuitele sull'ultimo foglio di pasta fillo. Coprite con gli altri 5 fogli usando il procedimento precedente.
Con un coltello tagliente ritagliate il dolce in quadretti o triangoli di 4 o 5 cm di lato, senza separarli.
Spruzzare leggermente la superficie del dolce con acqua subito prima di infornarlo per evitare che i fogli di pasta si accartoccino durante la cottura.
Cuocete il baklava in forno moderato per circa 1 ora a 170° o fino a quando il colore non diventa marrone dorato.
Preparate lo sciroppo in una casseruola scaldando il miele con l'acqua e l'acqua di fiori d'arancio. Dopo qualche minuto di cottura diventa denso e vela il cucchaio: toglierlo dal fuoco e farlo raffreddare.
Prima di servire bagnare il baklava con lo sciroppo preparato e lasciare riposare almeno 10 minuti.

27 commenti:

  1. Un dolce affascinante, leggo gli ingredienti e penso che accostati insieme siano fantastici. Io non ho mai usato la pasta fillo, l'ho comprata e lasciata scadere per ben 2 volte. Prendo subito nota della baklava, di cui ignoravo del tutto l'esistenza, ripromettendomi di farla al più presto. Bravissima come sempre e grazie per avercela fatta conoscere

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    1. Ma non ci posso credere, hai lasciato scadere cosi' nel nulla la pasta fillo :-(

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  2. mmm! sarà buonissimo! Agli miei amici consiglio anche questo sito di ricette

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  3. ma sai che per me trovare la pasta fillo è un'impresa titanica???? Questo dolce mi piace moltissimo, potrei farne indigestione!
    Ciao Silvia, un abbraccio

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    1. Paola tu non ci crederai ma io la predo sempre all'esselunga! Bacio

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  4. che bontà!! ho mangiato spesso il baklava, e l' ultima volta me lo portò un amico turco... che bbbuono!!! eppure non ' ho mai fatto... ora con la tua ricetta non mi resta che provare!!! un bacione!

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  5. Ho comperato proprio sabato in Slovenia la pasta fillo, là è usata come da noi la pasta sfoglia. Non è congelata, quindi posso dosarla senza doverla scongelare tutta, brava Stella e blli i tuoi ricordi, un bacione.

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    1. Liberain effetti la fregatura di quella surgelata e' che dopo la devi usare tutta insieme, bacione a te!

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  6. Mai mangiata la baklava, ma ne ho sentito parlare spesso e sempre moolto bene. Grazie per la ricetta.
    buon pomeriggio
    terry

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    1. Terry prima o poi ti capitera' di incontrarla, baci!

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  7. Non sono mai stata ad Istambul posso solo immaginarne la bellezza..Il baklava mi piace tantissimo ciò nonostante l'ho preparato pochissime volte, dato che mia suocera è l'esperta-baklava in famiglia :-) Brava Stella!

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    1. Bhe' immagino allora quante mangiate che avrai fatto in famiglia eh?

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  8. Voglio provarlo con le cialde di riso...

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  9. pensa che nn l'ho mai mangiata!!
    un bacio

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  10. che meraviglia, conosco questi dolci e sono buonissimi!li ho trovati anche a roma ma non sono la stessa cosa...
    bella idea brava
    ciao alessandra

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    1. ciao Alessandra, si diciamo che mangiati nei posti giusti sono tutt'altra cosa, come mangiare il baba' lontano da Napoli ;-)

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  11. Io l'ho scoperta tanti anni fa grazie ad un film su gli armeni d'america e qui in germania la mangiamo spesso grazie ad una collega turka ed ad uno sloveno....due versioni differenti, non l'ho mai preparata!
    Ciao francesca

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    1. in effetti questa e' la ricetta base, a me l'avevano data tutta di mandorle, poi uno ci mette la frutta secca che preferisce e anche gli aromi puoi aggiungere quello che vuoi! Ciao

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  12. Che vetrina invitante che ci mostri!!! E' uno splendore anche il dolce che ci fai conoscere tu. Per di più gli ingredienti sono di facile reperibilità in quasi tutte le latitudini (probabilmente per me, solo l'acqua di fiori d'arancio può essere un piccolo problema, ma ho trovato un sito che dà la ricetta :D anche se i fiori d'arancio sono già caduti, uffina)
    E' una preparazione che mi tenta :D

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    1. Ma si puoi sostituire l'acqua con qualche altro aroma che ti piace, tipo limone, o cidro, o cardamomo, baci!

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  13. non conoscevo questo dolce,ha un aspetto delizioso,deve essere buonissimo...brava!!

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  14. è un dolce che ho gustato in un ristorante arabo a Parigi e che mi ha colpito particolarmente!!!!speravo, prima o poi, di trovare la ricetta, e adesso tu me l'hai servita su "un piatto d'argento". inserirò questo dolce insieme al cous cous tunisino con carne di agnello e verdure, il brik e le falafel....Perfetto

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